Cosimo Sanicola emigrato in America, benefattore per amore di San Ciro


Casimiro Sanicola, Cosimo per gli amici, è un “buon samaritano” per vocazione. È originario di Marineo, da dove emigrò negli Stati Uniti all’età di 14 anni assieme alla mamma e alle sorelle. Diversamente degli altri emigranti del sud Italia, che partivano da Palermo o da Napoli, Sanicola partì dal porto di Messina. Fu fatto salire a bordo della nave per tenerezza verso un orfano che pensava di scavalcare l’Atlantico per cominciare una nuova vita. A New York, Cosimo aveva uno zio che gestiva un panificio con l’annesso negozio. Con lo zio egli rimase otto anni, imparando a fare il pane. Compiuti 22 anni, aprì un suo panificio e poi ne aprì altri. Cosimo diventò presto un punto di riferimento per molti marinesi che arrivavano a New York e trovavano da lui lavoro e domicilio temporaneo, fino a quando non si sistemavano (tutt’ora, tanti marinesi usufruiscono gratuitamente di un suo appartamento a New York). Nel lavoro, dal forno passò prima alla lavanderia e poi si avventurò anche nel settore immobiliare, acquistando proprietà nelle zone residenziali.

Partito da Marineo quattordicenne nel 1950, vi fece ritorno nel 1962 ed impalmava una bella ragazza di Marineo: Santa Lo Gelfo, che lo faceva papà di Peter ed Antonella. Oggi Peter fa l’amministratore dei beni paterni: una diecina di edifici residenziali e commerciali, diverse lavanderie e panetterie. Antonella è sposata e risiede a San Diego, in California.
Dopo una vita di intenso lavoro, Cosimo ora si concede delle vacanze, che non sono quasi mai solo passatempo, bensì la ricerca di come fare del bene. Per lui è come se avesse un debito verso il prossimo. Infatti Cosimo dice: “Faccio tutto questo per saldare un debito di riconoscenza con il paese dove sono nato e dove ho trascorso la mia fanciullezza. Faccio tutto con sincero affetto, amicizia, senso di solidarietà ed anche umiltà. A Marineo rivedo amici d’infanzia e ne incontro sempre nuovi”. Poi aggiunge: “Non ho preferenze politiche, voglio mantenermi neutrale. Dove occorre aiuto, metto la mia disponibilita’ per rendere le cose piu’ facili agli altri, non ho ulteriori motivi e non pretendo alcunche’ per me stesso. Sono informato di alcune critiche mosse nei miei confronti, ma le mie intenzioni sono quelle che contano e non le opinioni distorte che alcune persone si sono formate”.
Un breve elenco di quel che ha fatto per Marineo? Ha cominciato con un nuovo fonte battesimale in marmo per la Chiesa Madre. Insieme con altri marinesi emigrati, che non hanno dimenticato il luogo natio, ha contribuito all’acquisto di una nuova campana, sempre per la Chiesa Madre. Alla Chiesa di Sant’Anna ha dato i fondi per un impianto di amplificazione.
Alla Scuola Media occorreva un po’ di tutto per le classi tecniche. C’erano solo macchine per scrivere, oggi ci sono computers, monitors, scanners, e così via. Per la Banda musicale G. Arnone del paese ha provveduto appieno; al convento della Dajna ha fatto riparare il tetto, alla Confraternita Sant’Antonio ha dato un contributo pari ai bisogni. E così alla squadra di calcio ”Unione Sportiva Marineo”. Al Collegio di Maria ha dato quattrini per il restauro di dipinti antichi. Ha erogato fondi per persone indigenti. Ha anche provveduto a dare fondi che occorrevano per realizzare il presepe vivente. E così anche per la tradizionale “Dimostranza” ha contribuito al rinnovo dei costumi che servono ad attori, attrici e comparse. L’associazione “Misericordia” ha ricevuto un generoso contributo. E l’elenco potrebbe continuare.
Vanno citati due “omaggi alla Madonna”. Una statua di Maria Immacolata nel Belvedere della Rotonda: la statua è stata issata su una colonna dalla quale benedice i marinesi. Ai lavori di trasporto ed installazione hanno provveduto marinesi locali, in armonia di intenti e di voleri con i marinesi della diaspora.
L’altro omaggio: una cappella dedicata alla Madonna di Guadalupe che sorge in Contrada Serra. L’inaugurazione e’ prevista proprio in questi giorni. A quest’opera, oltre alla generosita’ di Cosimo, hanno contribuito i Marinesi in America grazie ad una raccolta effettuata da Salvatore Lo Pinto. Non e’ mancata la collaborazione locale, che finalmente ha visto portare a termine il sogno di Padre Francaviglia.
Ascoltando ringraziamenti e lodi per quanto ha fatto e continua a fare, Cosimo ha detto: “Ho lavorato duramente e ringrazio l’America per avermi accolto e dato la possibilità di realizzare il mio sogno americano”.
Promettendo un suo futuro ritorno a Marineo, Cosimo Sanicola ha detto: “È mio obiettivo contribuire ad opere benefiche che diano sollievo alla gente che nella loro vita non hanno avuto le opportunità che sono state disponibili per me, ed in un certo senso riversare parte della mia fortuna a favore di San Ciro, delle istituzioni e del paese. Il mio animo è pago di poter dare, di condividere con amore quanto con amore ho ricevuto.”
(Nella foto, da destra: Cosimo Sanicola e Ciro Guastella)