Alcune considerazioni personali sulle vicende poltiche del paese


di Nino Di Sclafani
Ho letto con attenzione il precedente post di Piazza Marineo e penso che riproduca per sommi capi questa complicata vicenda del mutuo per la realizzazione degli impianti sportivi.
Volevo fare alcune mie personali considerazioni che spero aiutino la comprensione della questione e la liberino dalle faziosità che in genere accompagnano qualsivoglia commento inerente le vicende politiche del nostro paese. Pochi giorni fa un anonimo lettore di Piazza Marineo tacciava il buon Nuccio di sudditanza nei confronti dell’amministrazione e del sindaco sol perché riportava la notizia dell’apertura dello sportello Serit. Oggi a ben guardare qualcun altro potrebbe dire che il feeling con Ribaudo si è rotto perché il precedente post non può certo considerarsi osannante nei confronti dell’operato dell’esecutivo. Ciò che molti si rifiutano di capire è che lo sforzo “professionale” del giornalismo militante non può che essere quello di interpretare i fatti per quello che sono e cercarne di renderne conto. In tal senso penso che Nuccio Benanti stia offrendo la possibilità ai suoi lettori di conoscere semplicemente i FATTI, per poi lasciare che ognuno tiri le proprie conclusioni. Per cui, bocciare aprioristicamente qualunque atto dell’amministrazione Ribaudo è tanto sbagliato quanto volersi ostinare a considerare vangelo tutto ciò che la stessa produce!
Ritornando alla vicenda oggetto dell’articolo
è opportuno sottolinearne alcuni aspetti che se non valutati potrebbero determinare molte persone allo sconforto ed al rifiuto stesso nell’attivismo politico. Quando Ribaudo ha intravisto la speranza che finalmente si sarebbero potuti realizzare un minimo di impianti sportivi, come suo solito, si è lasciato andare considerando “già fatto” ciò che invece era molto più complesso ed articolato a realizzarsi. Può questo rappresentare una colpa? Francamente non saprei, sta di fatto che più volte gli ho consigliato un po’ più di prudenza, di tolleranza, di equilibrio, doti che purtroppo vengono sovente sbaragliate da una sorta di attivismo da sferragliante locomotiva che macina tutto e tutti al suo passaggio. Tutto ciò è un peccato, perché sovente si vanificano le tante energie in termini di tempo e lavoro che egli non risparmia mai nell’esercizio del suo mandato.
In quanto alla forma ed alla sostanza, viviamo tristi giorni che stanno sempre di più facendo degenerare e deteriorare l’istituzione repubblicana e democratica della nostra nazione. L’impianto normativo vigente, financo nella più alta sua espressione cioè la Costituzione, è fatto oggetto giorno dopo giorno di attacchi e tentativi di demolizione. Nel piccolo microcosmo paesano giungerebbe dunque non coerente agire in barba ai regolamenti ed alle norme che governano la macchina burocratica del Comune se non fosse che, e continuo a meravigliarmi a distanza di due anni dall’inizio del mio mandato di consigliere, qualunque atto amministrativo soggiace ad una molteplicità di regole ed adempimenti da rendere veramente arduo muoversi in una giungla legislativa che di fatto rende complessa qualsivoglia determinazione. Se a muoversi in questo campo minato è il sindaco Ribaudo, notoriamente allergico a lacci e laccioli burocratici, gli incidenti di percorso sono purtroppo frequenti.
Voglio però confortare tutti che, contestualmente alla revoca in autotutela della delibera in questione, l’intero consiglio ha all’unanimità votato un ordine del giorno con cui si da mandato all’amministrazione di continuare a perseguire l’obiettivo di realizzare gli impianti sportivi, per cui se il Bilancio Consuntivo 2008 presenterà dati confortanti in quanto agli equilibri economico-finanziari, si tornerà all’attacco dell’Istituto di Credito Sportivo al fine di ottenere il finanziamento in questione.