L'Assessore e Sciascia


di Francesco Virga
«Le ideologie sono ormai superate. Destra e sinistra, tutti assieme, almeno per un anno prendiamoci una pausa. Non leggiamo più per un pò Camilleri, Tomasi di Lampedusa o Sciascia perchè sono una sorta di "sfiga" nei confronti della Sicilia. Ci vuole ottimismo».
Queste parole sono state pronunciate dal nuovo Assessore Regionale Mario Centorrino in occasione del suo intervento agli Stati Generali della nuova Autonomia in Sicilia, tenutosi a Siracusa nei giorni scorsi. Accortosi di aver usato parole che non stanno bene in bocca ad un assessore, che detiene anche una cattedra universitaria, ha tentato, subito dopo, di metterci una pezza precisando: «Lungi dal voler impedire la lettura di Camilleri, Sciascia o di Lampedusa ho solo voluto portare un esempio per dire, prendiamoci un anno di tempo, nel quale pensare in positivo, con ottimismo, per sviluppare questo progetto che ridà centralità al territorio e rilancia la Sicilia».

Replicare con ironia o sarcasmo all’ Assessore è facile e tanti l’hanno già fatto. Ma, se non ho capito male, l’Assessore, non essendo un critico letterario, non pretendeva di fissare nuovi canoni critici ma solo tentare di spiegare le ragioni che l’hanno spinto a sostenere il nuovo governo regionale presieduto dall’ On. Lombardo, ex compagno di partito di Totò Cuffaro. Allora alla provocazione dell’Assessore bisogna rispondere con argomentazioni socio-politiche piuttosto che con raffinati discorsi letterari. Oggi vorrei provare a farlo, seppure in modo sommario. Nessuno, finora, neppure il Prof. Centorrino, ha saputo spiegare in cosa consiste il “progetto” del nuovo governo regionale e come si intende realizzarlo; e, se il buon giorno si vede dal mattino, non mi pare che fino ad oggi questo governo abbia fatto vedere, al di là delle parole e dei proclami, cose davvero nuove!
L’Assessore, considerato fino a ieri un uomo di sinistra, a disagio nel fare parte di un Governo di centro-destra, non trova argomenti migliori per spiegare la sua scelta che ripetere il luogo comune secondo il quale le ideologie sono ormai superate e che destra e sinistra ormai si equivalgono.
Centorrino farebbe bene, innanzitutto, a rileggere il saggio di Norberto Bobbio, Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica, che mi sembra ancora attuale, nonostante lo snaturamento in corso del principale partito di sinistra. Inoltre, a parer mio, sarebbe ora di riconoscere che le ideologie non sono affatto morte, come proclama la destra italiana da venti anni e come ripete acriticamente l’assessore.
Il liberismo degli ultimi anni non è altro che l’ edizione riveduta ed aggiornata di una vecchia ottocentesca ideologia che ha riempito il mondo di rovine e che spinge, ancora oggi, tanti lavoratori a gridare dall'alto delle torri la loro disperazione per il lavoro perduto.