di Francesco Virga
Per quanto riguarda alcuni commenti letti sui vostri blog desidero fare alcune puntualizzazioni:
1. Ritengo di avere diritto, come tutti, ad essere me stesso. Mi è sempre piaciuto esprimere le mie idee apertamente. Per carattere, esperienze e scelte culturali mi sono trovato, spesso, ad essere controcorrente, anche quando ho militato in un grande Partito che non esiste più. Nonostante gli errori – soltanto gli imbecilli si credono infallibili ! - , le delusioni, e gli scacchi subiti, continuo a credere nella possibilità di un mondo migliore dove, per dirla col poeta, “l’uomo un aiuto sia per l’uomo”.
2. Sì, è vero: la maggior parte dei miei “eroi” sono stati di Sinistra. Ma, d’altra parte, storicamente, almeno fino a ieri, tutti coloro che si sono battuti per la libertà, contro le ingiustizie sociali e per l’affermazione della dignità di ogni uomo si sono trovati a fianco della Sinistra.
3. Bisogna riconoscere, comunque, che nell’Italia d’oggi è diventato difficile cogliere le differenze tra Destra e Sinistra. Anche per questo c’è tanta disaffezione nei confronti della politica che tende, sempre più spesso, a confondersi col malaffare.
4. Tra i miei punti di riferimento ideale un posto particolare continua ad occupare Antonio Gramsci. A lui devo l’amore per la storia e la continua ricerca di una sintesi tra teoria e pratica. Nello scrittore sardo, inoltre, ho trovato il mio modello di giornalismo:
“Io non sono mai stato un giornalista professionista, che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire perché la menzogna entra nella sua qualifica professionale. Sono stato giornalista liberissimo, sempre di una sola opinione e non ho mai dovuto nascondere le mie convinzioni per fare piacere a dei padroni o manutengoli”. (Lettera dal carcere del 12/10/1931)
Ma dallo stesso Gramsci, che pure ha insegnato ad essere “partigiani” ed a odiare gli indifferenti, ho appreso il metodo di cercare la verità ovunque essa si trovi. Esemplare, da questo punto di vista, è stato il suo confronto con Benedetto Croce.
D’altra parte sono stati tanti gli “eroi” del pensiero, non di sinistra, che ho letto ed amato durante i miei giovanili studi filosofici. L’elenco sarebbe troppo lungo, quì basta ricordarne solo alcuni: Platone, Pascal, Voltaire, Hegel, Nietzsche, Pirandello, Freud.
5. Albert Einstein aveva ragione di dire che è molto più facile spezzare un atomo piuttosto che un pregiudizio. I pregiudizi hanno sempre avuto un peso nefasto nella storia. Anche per questo non mi illudo di essere riuscito con queste mie poche righe a far cambiare idea a quanti, da tempo, mi hanno già incasellato nei loro precostituiti schemi mentali anche senza leggere quello che scrivo.
Scusate se ho abusato della vostra cortese ospitalità.
Cordiali saluti.
Marineo 28 maggio 2010
Cari redattori di Piazza Marineo e Provocopuscolo, vi sono grato per l’attenzione mostrata nei confronti delle ultime iniziative del Cesim (Centro Studi e Iniziative di Marineo).
E vi ringrazio, particolarmente, per l’opportunità che mi avete dato di rendere pubbliche alcune mie riflessioni. Sono lieto di confermarvi che Umberto Santino sarà a Marineo la sera del prossimo 16 giugno, dalle ore 20.30 alle 22.30, nella p.zza S.Sigolene, per presentare la nuova edizione della sua Storia del movimento antimafia. Sarà un’occasione per riflettere insieme sulle mille facce della mafia d’oggi, per ricordare la grande figura di Peppino Impastato e di tutte le vittime del potere mafioso, e mostrare anche come sia possibile opporsi al sistema clientelare-mafioso senza particolari eroismi. Mi auguro che i marinesi intervengano numerosi al pubblico dibattito e che i lettori di queste righe partecipino attivamente all’iniziativa prendendo la parola.Per quanto riguarda alcuni commenti letti sui vostri blog desidero fare alcune puntualizzazioni:
1. Ritengo di avere diritto, come tutti, ad essere me stesso. Mi è sempre piaciuto esprimere le mie idee apertamente. Per carattere, esperienze e scelte culturali mi sono trovato, spesso, ad essere controcorrente, anche quando ho militato in un grande Partito che non esiste più. Nonostante gli errori – soltanto gli imbecilli si credono infallibili ! - , le delusioni, e gli scacchi subiti, continuo a credere nella possibilità di un mondo migliore dove, per dirla col poeta, “l’uomo un aiuto sia per l’uomo”.
2. Sì, è vero: la maggior parte dei miei “eroi” sono stati di Sinistra. Ma, d’altra parte, storicamente, almeno fino a ieri, tutti coloro che si sono battuti per la libertà, contro le ingiustizie sociali e per l’affermazione della dignità di ogni uomo si sono trovati a fianco della Sinistra.
3. Bisogna riconoscere, comunque, che nell’Italia d’oggi è diventato difficile cogliere le differenze tra Destra e Sinistra. Anche per questo c’è tanta disaffezione nei confronti della politica che tende, sempre più spesso, a confondersi col malaffare.
4. Tra i miei punti di riferimento ideale un posto particolare continua ad occupare Antonio Gramsci. A lui devo l’amore per la storia e la continua ricerca di una sintesi tra teoria e pratica. Nello scrittore sardo, inoltre, ho trovato il mio modello di giornalismo:
“Io non sono mai stato un giornalista professionista, che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire perché la menzogna entra nella sua qualifica professionale. Sono stato giornalista liberissimo, sempre di una sola opinione e non ho mai dovuto nascondere le mie convinzioni per fare piacere a dei padroni o manutengoli”. (Lettera dal carcere del 12/10/1931)
Ma dallo stesso Gramsci, che pure ha insegnato ad essere “partigiani” ed a odiare gli indifferenti, ho appreso il metodo di cercare la verità ovunque essa si trovi. Esemplare, da questo punto di vista, è stato il suo confronto con Benedetto Croce.
D’altra parte sono stati tanti gli “eroi” del pensiero, non di sinistra, che ho letto ed amato durante i miei giovanili studi filosofici. L’elenco sarebbe troppo lungo, quì basta ricordarne solo alcuni: Platone, Pascal, Voltaire, Hegel, Nietzsche, Pirandello, Freud.
5. Albert Einstein aveva ragione di dire che è molto più facile spezzare un atomo piuttosto che un pregiudizio. I pregiudizi hanno sempre avuto un peso nefasto nella storia. Anche per questo non mi illudo di essere riuscito con queste mie poche righe a far cambiare idea a quanti, da tempo, mi hanno già incasellato nei loro precostituiti schemi mentali anche senza leggere quello che scrivo.
Scusate se ho abusato della vostra cortese ospitalità.
Cordiali saluti.
Marineo 28 maggio 2010