«La verità vi farà liberi» (Gv 8,32). Informazione, corsi e ricorsi storici


di Nino Di Sclafani
Poco più dei settanta anni fa, in una calda mattina del giugno 1940, Benito Mussolini si affacciava al balcone di Piazza Venezia accolto dall’esultanza delle migliaia di romani convenuti a quell’adunanza.
Il dittatore annunciava all’Italia ed al mondo che la nazione entrava in guerra al fianco della Germania nazista contro la Francia, l’Inghilterra e la Russia. L’annuncio fu seguito da un boato di esultanza: bambini, giovani, adulti ed anziani, intere famiglie, gridavano a gran voce inneggiando al Duce ed al fascismo. Possibile che nessuno fosse consapevole della carneficina che stava per compiersi? Possibile che nessuno si rendesse conto che gran parte della gente che si trovava in quella piazza da lì a pochi anni sarebbe perita in Russia, in Africa, nei Balcani o sotto i pesanti bombardamenti che rasero al suolo le grandi città italiane? Possibile che nessuno conoscesse la “Verità”?
E cioè che il nostro esercito era poco organizzato ed equipaggiato, che i gerarchi e i vertici militari non erano all’altezza di organizzare strategie belliche vincenti, che i nostri fedeli alleati nazisti stessero perpetrando genocidi di massa spinti dalle derive xenofobe del loro schizofrenico capo. Nulla di tutto questo!!! E la ragione è assai semplice… gli italiani non conoscevano la “Verità”, conoscevano solo le informazioni che il regime propinava all’opinione pubblica. Era un contesto in cui la libertà di stampa era stata abolita da molti anni, in cui la propaganda fascista martellava con manifesti, proclami, comunicati radio e cinematografici, in cui i cittadini erano stati privati di ogni strumento per conoscere i fatti e, conseguentemente, di esercitare un proprio libero giudizio.
Se nel giugno del 1940 il popolo italiano avesse avuto gli strumenti per conoscere la “Verità”, all’annuncio del Duce avrebbero fatto da controcanto i fischi e le pernacchie di dissenso e lo stesso Mussolini sarebbe stato buttato giù dal quel balcone.
Il processo che permise al regime fascista di ottenebrare le menti di quelle generazioni di italiani che poi pagarono il prezzo più alto delle sciagurate scelte della dittatura non si realizzò dall’oggi al domani. Fu un progressivo ma ininterrotto processo di sottrazione della pubblica consapevolezza alla società civile, le cui armi vincenti furono rappresentate dal bavaglio imposto alla libera stampa e, di contro, dal ricorso ad una propaganda (oggi diremmo sovra esposizione mediatica) che tendeva ad esaltare il ruolo del Capo (1° Comandamento del Balilla: Il duce ha sempre ragione).
Oggi, 9 luglio 2010, la stampa italiana si ferma in segno di protesta contro una legge che vuole privare i cittadini del diritto a conoscere le malefatte di una classe dirigente inetta e corrotta dedita al malaffare, una legge che limiterà enormemente all’autorità inquirente il ricorso alle intercettazioni per svolgere indagini sui reati della casta. Il tutto celato dietro l’esigenza di tutelare il diritto alla privacy dei cittadini.
“Senza informazioni – o con informazioni controllate come spesso i potenti cercano di diffondere – non può esistere autentica libertà perché le nostre decisioni sarebbero viziate dall’impossibilità di comprenderne i pericoli o la ragionevolezza; e questo vale anche per le scelte collettive: senza informazione non può esistere democrazia autentica, autentica libertà” ( E. Masina)
Piazza Marineo, assieme anche a molti altri Blog, svolge una funzione di informazione locale importante, ebbene anche questo mondo è in pericolo, internet da fastidio ai potenti poiché è rimasto l’ultimo fronte “incontrollato” su cui viaggiano le notizie e le informazioni, tanto che è nei progetti del governo di varare una legge che limiti la libertà di espressione dei blog.
A questo ci opporremo tutti! E’ ora di aprire gli occhi! I tempi sono pronti perché maturi una nuova Resistenza a salvaguardia della libertà conquistata da tutti coloro che hanno lottato perché nascesse uno Stato libero e democratico. I percorsi di lotta sono infiniti e, rigettando l’uso di qualsivoglia violenza, passano dal boicottaggio, alla cittadinanza attiva e responsabile, dal consumo etico alle campagne di informazione indipendenti. In questo quadro di azione ci sarà spazio per tutti coloro che voglio mettersi in discussione e ri-costruire quei valori democratici, etici e politici che negli ultimi decenni si sono irrimediabilmente deteriorati.