Marineo, lettera aperta di Sanicola all'Assessore alla Cultura


di Onofrio Sanicola
Gentilissimo professor Cirus Rinaldi, le madri argentine nella Plaza hanno gridato al mondo la scomparsa dei propri figli. Letteralmente non ne hanno più avuto notizia. Questo fatto dolorosissimo mi ricorda un’altra scomparsa: quella del nostro assessore alla Cultura.
Dopo mesi di silenzio lo abbiamo appena intravisto al dibattito sulla mafia, portando la solidarietà del mondo accademico al controverso scrittore Umberto Santino. Lo abbiamo visto in veste operaia mentre spostava sedie e panche, lo abbiamo visto nel suo ruolo istituzionale presenziare all’incontro. Visto lì mi sono detto forse ci siamo: Rinaldi torna a casa! Sì, ma lui, come mille altri studia a Palermo, lavora a Palermo, vive a Palermo. E allora? Sa, mi permetta: io di rinaldi e orlandi me ne intendo. Io credo che l’assessore alla cultura debba essere presente. Non può abbandonare la sua gente. Chi vive di cultura ha bisogno di un riferimento. Di indicazioni. Di un progetto unitario. Valorizzare le realtà culturali di Marineo non è monopolio delle confraternite. Dai vari blog si grida ad attentati alla libertà e poi non esiste una cultura laica, quella poca che esiste viene sbeffeggiata ed emarginata. Noi vogliamo un assessore alla cultura presente, attivo, operativo.

Le varie voci che ho sentito (forse verrà nominato assessore il direttore del tal blog) mi preoccupano, perché non ho sentito la sua. Ho visto trattori davanti al Comune, ho visto polemiche al sangue sul Coinres, vedo sparute iniziative isolate di artisti, vedo autori e scrittori derisi. Ho visto un filmato varcare i confini (contenuto, come e perché è un altro discorso), leggo di conferenze tenute dai nostri compaesani in terre lontanissime, leggo affermazioni dei nostri migliori ingegni in tutti i campi, sento di prossime mostre a New York di nostri artisti, sento di musici eccellenti invitati dappertutto, abbiamo tre blog di grande qualità e professionalità.
Ma non sento la presenza delle istituzioni. L’assessore si è forse stancato? E’ ancora offeso per i “sanguinari” marchesi di Marineo? Dissidi con l’Amministrazione? Uno come Lei che ha fatto accettare ai suoi compaesani realtà prima di allora impensabili, Lei che da ragazzo ci ha deliziato con la sua creatività, Lei che vanta ascendenze artistiche da generazioni, Lei non può andarsene in Argentina, Lei non può non intervenire al Premio di poesia delegando un altro assessore a recitare patetiche litanie.
Io come artista ho bisogno del mio assessore alla Cultura. Chi è il mio interlocutore?
Forse la Proloco? Basta con le identificazioni: bravo ragazzo non vuol dire efficiente!
Abbiamo accennato ad un gruppo spontaneo “Le botteghe d’arte” (prima ancora che Marineo fosse inclusa nella lista regionale delle “Città d’arte” e la Proloco ci risponde “non abbiamo tempo”.
A chi serve un inutile calendario costosissimo presentato addirittura dal Presidente della Provincia (non sapeva come giustificarlo) se non fa parte di un contesto più grande?
Giri l’Italia e mi trovi un altro caso simile! Sì, ma non sai quante migliaia di persone hanno avuto il calendario in tutto il mondo? Noi avremmo preferito un calendario di eventi futuri, non passati. Ecco dunque Signor Assessore. Non possiamo fare la spola inutilmente dalla Proloco alla Biblioteca per trovare funzionari stanchi e non preposti. Funzionari che sono mille miglia lontani dalla realtà.
Torni a casa assessore, perché senza cultura non esiste nulla.