La panchina di Sanicola: "Marineo si prepara al concerto della Banda"


di Onofrio Sanicola
MARINEO. In alto i piatti imponenti come imponente e bravo è il maestro Pepe. Anni di esperienza sul campo, maestro nel solfeggio, punto di riferimento e di accordo con i tanti giovani.
Già Lui parla con la stessa musicalità del suono che emetteno i suoi piatti. Poi una marea di ottoni affidati a giovani che solo a guardarli ti fanno paura. Troppo giovani. E se sbagliano un accordo, un passaggio!? Sei trombe! Lì adesso veramente ho paura. Ma Pepe mi rassicura. In quel reparto siamo tranquilli. E’ il mestiere del maestro la tromba. Quel reparto è il nostro fiore all’occhiello. Il maestro domina le trombe. Quando dirige ha mille occhi, anzi, mille orecchi e non gli sfugge nemmeno uno del tempismo delle trombe, figuriamoci una stonatura. Sa, ha carisma. Scherza, guida, sorride, è paziente, preciso, accetta tutto ma quando avviene quel minimo di errore umano perdonabile a chiunque lui è irriconoscibile.
Ira e terrore invade i giovani. Non perdona questo tipo di errore. Anche nelle prove… Ti corregge, devi ripetere ti invita ad esercitarti ed è sicuro che quell’errore non si ripeterà. Sa, vicino ad Agrigento gli affidarono una “banda di sbandati musicalmente”. Nessuno era salvabile. In un anno solo cinque si salvarono a duro prezzo di esercizi e sacrifici. Creo un gruppo nuovo compatto e lui è cresciuto con questo gruppo. Ora è un altro fiore all’occhiello di Marineo.
Ma come farà con la marcia di radetzky! Conosciuta in tutto il mondo come la marcia dell’anno nuovo o del capodanno viennese? Venga sul sagrato la stupiremo! mi dice. E con la Marcia Persiana? Addirittura le musiche di Ennio Morione. Poi Strauss. E poi le moderne! Ci sarà anche Nuovo Cinema Paradiso? Queste domande le deve fare al Maestro.
Matteo Bivona non è figlio d’arte. E’ figlio di Marineo. Caparbio, preciso, spesso sarcastico. Grande intenditore di vini (“la prima qualità del vino è che deve essere rosso”), scorbutico quando sente maltrattare la musica, io per conoscerlo artisticamente ho applicato un test infallibile: l’ho seguito di nascosto, lui mi guardava ma non si rendeva conto che dalla madrice al piano tutti lo salutavano come usa a Marineo. Ma ti accorgevi chi era una persona normale e chi un musicista.
Uno lo salutava con timore e riverenza: tromba, una ragazza lo baciava: altra tromba, un altro gli stringeva la mano: nuovo musicista, e cosi via. Da chi accennava un saluto a chi era della sua squadra. Non familiarizza molto con il prossimo ma è disponibile.
"Vede - mi dice - da soli non si fa niente nella vita. Io sono un sincronizzatore. Metto assieme la più difficile delle materie: il genio musicale. Quaranta elementi impareggiabili che assieme dovranno diventare armonia. E ci riesco perché ho Franco Calderone, un assistente perfetto e musicista impareggiabile, senza il quale tutto si scoordina, ho elementi preziosi come Pepe che sono maestri e sergenti ed infine quaranta maestri anzi figli-allievi che farebbero felice chiunque".
Quindi appuntamento a sabato 4 settembre alle ore 21. Sagrato della madrice. La serata sarà fresca quindi le maniche lunghe. Lasciate a casa i motorini, i bambini troppo vivaci dovranno dormire dai nonni. Le prime file tassativamente per gli innamorati. Le autorità sono avvisate. Giovani coppie in fondo. Come al solito i più giovani cedano il posto agli anziani che sono pregati di arrivare in tempo. Si applaude alla fine di ogni esecuzione: forte e tutti assieme. Che la musica sia con noi! Consentite effusioni veniali fra coppie (bacini e carezze).