Marineo, rievocazione storica in piazza Castello: la fiera del Cinquecento


di Nuccio Benanti
A metà Sedicesimo Secolo Marineo era poco più che un borgo abitato da pastori, contadini e piccoli artigiani.
Vista dalla valle dell’Eleuterio, la residenza dei Beccadelli di Bologna appariva come una fortezza di pietra impenetrabile, ricca di merli e bastioni. Sull’altro versante, come in altre dimore di campagna dei nobili palermitani, il maniero accoglieva un grande baglio circondato dalle prime cento case del paese. L’annuale fiera franca (cioè esente dal pagamento di imposte) che si svolgeva a conclusione del ciclo agrario non era solo un’occasione di scambi commerciali tra gli abitanti del luogo e i forestieri, ma rappresentava un rituale collettivo, un momento di incontro e di trasmissione del sapere, occasione propizia per elaborare i primi miti di fondazione, futuro patrimonio collettivo degli abitanti del luogo. Dopo la prima edizione dedicata alla “Festa delle corti”, quest’anno il tema della rievocazione storica, che celebra la fondazione di Marineo, sarà la “Fiera franca”.
I figuranti indosseranno costumi d’epoca rinascimentale, suoneranno musiche con strumenti a fiato e a corda tipici di quel periodo storico, danzeranno e reciteranno come si faceva cinque secoli fa. Anche le portate alimentari sui vassoi di terracotta saranno quelle tipiche dell’epoca.
Stasera, alle ore 17, dalla porta del castello usciranno il barone Francesco Bologna «vir ingenio et rebus gestis clarissimus» con la consorte Antonella Mastrantonio, il primo marchese di Marineo Gilberto Bologna con Elisabetta Ram, Vincenzo Bologna e la moglie Emilia D’Aragona, Francesco Bologna e Ippolita Larcan. Fuori, ad accoglierli il popolo che animava la vita del borgo: i venditori di manufatti artigianali, i pastori e i contadini che esporranno le loro preziose merci frutto di un intero anno di lavoro.
L’inaugurazione della fiera darà poi il via ai festeggiamenti, che andranno a concludersi con la sagra della salsiccia in piazza Inglima, dove i visitatori potranno degustare gratuitamente questo rinomato prodotto tipico locale. La sagra rappresenta uno degli aspetti tradizionali più antichi della festa della Madunnuzza, ovvero la Natività della Beata Vergine Maria. Anche il pernottamento dei giovani marinesi all’interno del bosco di Scanzano affonda le origini in antichissimi riti di passaggio e di propiziazione.
«La parrocchia – dice il parroco don Leo Pasqua – ha l’obiettivo di creare momenti di comunione tra le varie realtà ecclesiali e di raggiungere i lontani attraverso una serie di iniziative che vedono la partecipazione in primo luogo dei giovani. Così è nata l’esperienza di evangelizzazione chiamata “happy hour”, che in maniera molto semplice offre ai giovani la possibilità di incontrarsi, di ascoltare la Parola di Dio, di pregare e di riflettere su importanti tematiche come il senso della vita. Uno di questi appuntamenti sarà organizzato a Scanzano, dove sorge il piccolo santuario».
«L’amministrazione comunale – spiega Franco Ribaudo, sindaco di Marineo – continua a lavorare per fare conoscere all’esterno le risorse naturali e culturali della nostra cittadina. La tradizionale festa della Madunnuzza e il corteo storico nella piazza del castello Beccadelli sono due momenti bene sintetizzati nel messaggio di promozione turistica che vogliamo portare avanti: “Marineo, natura e cultura”. La Rocca, il bosco di Ficuzza, la valle dell’Eleuterio, il castello, il parco archeologico della Montagnola, i musei, le chiese e le opere d’arte in esse custodite, le numerose tradizioni popolari sono, infatti, parte indispensabile dell’offerta turistica della nostra città, senza dimenticare mai la forza d’attrazione costituita dai prodotti tipici locali: la salsiccia, il pane, il vino, l’olio e il rinomato buccellato».
Il corteo storico viene organizzato dal Comune, con il patrocinio dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali e Ambientali, in collaborazione con la Gia ed altre associazioni culturali e parrocchiali presenti in paese. La regia dei movimenti scenici sarà coordinata dai professori Ciro Viola e Franco Vitali. Le musiche dal maestro Nino Pepe. Le recite saranno a cura del Battello ebbro. Infine è prevista la presenza dei gruppi di animazione In Taberna e Batarnù.