di Rosella Lo Pinto
MARINEO. In agosto si è svolto il tradizionale pellegrinaggio a Lourdes organizzato dall'Unitalsi regionale della Sicilia Occidentale dal titolo "Impariamo a fare il segno della croce con Bernadette".
Circa 200 persone provenienti dalla Sicilia occidentale e tra questi un gruppo di marinesi, composto da pellegrini e persone anziane, sofferenti e accompagnatori, si sono recate in aereo in quel posto Santo. "Lourdes", che dire? Non esiste una parola, una definizione che può dare l'idea di che cosa sia questo posto. Per coloro che credono l'unica soluzione e quella di andarci almeno una volta nella propria vita.
Là si perde il senso del tempo, della quotidianità, della corsa per raggiungere non so quale meta, là si perde il senso dell'appartenenza a razza, lingua e si diventa un tutt'uno, perché l'unica cosa che si fa in quel posto è pregare, non c'e' tempo per le chiacchiere o altro, ognuno nel suo piccolo prega e aiuta l'altro: il sofferente, l'angosciato con lo sguardo, con un sorriso, con un piccolo gesto. Tutto si fa in silenzio,anche il fiume scorre in silenzio cosi come le migliaia di fedeli che ogni giorno per far visita alla Grotta fanno ore e ore di fila sempre in silenzio
Ma la cosa che colpisce più di ogni altra sono i giovani, infatti di loro parlano tutti male, tutti hanno da ridire, ma nessuno parla di migliaia di giovani che ogni giorno in quei luoghi fanno volontariato e aiutano in modo esemplare gli inabili accompagnandoli, accudendoli in ogni loro necessità, amandoli. Io mi fermo qui e mi permetto di fare dei ringraziamenti che vengono dal cuore, prima di tutto ai sofferenti che hanno regalato al gruppo delle gioie particolari,al presidente regionale dott. Varvaro, agli accompagnatori e volontari dell'Unitalsi e in, particolare alla responsabile della sezione di Marineo, Piera Oliveri, che con il loro lavoro, il loro impegno verso i sofferenti della nostra comunità, la loro disponibilità verso tutti, supportati dalla preghiera che li accompagna ogni giorno, hanno organizzato il tutto in maniera davvero encomiabile e ci hanno dato l'opportunità di vivere un'esperienza davvero indimenticabile che sicuramente lascerà un segno indelebile nella nostra vita e penso anche nella loro, al Vicario Episcopale mons. Antonio Todaro, ai sacerdoti Giuseppe Tavolacci e Giovanni Basile che hanno curato la parte spirituale del pellegrinaggio dedicando tutto il loro tempo alle necessità dei sofferenti e dei pellegrini, ma il grazie più grande va alla Nostra Signora di Lourdes che in ogni momento è la ad ascoltare, cosi come ha fatto con Bernadette 150 anni fa, migliaia e migliaia di pellegrini che a lei si rivolgono con fiducia.
Ma la cosa che colpisce più di ogni altra sono i giovani, infatti di loro parlano tutti male, tutti hanno da ridire, ma nessuno parla di migliaia di giovani che ogni giorno in quei luoghi fanno volontariato e aiutano in modo esemplare gli inabili accompagnandoli, accudendoli in ogni loro necessità, amandoli. Io mi fermo qui e mi permetto di fare dei ringraziamenti che vengono dal cuore, prima di tutto ai sofferenti che hanno regalato al gruppo delle gioie particolari,al presidente regionale dott. Varvaro, agli accompagnatori e volontari dell'Unitalsi e in, particolare alla responsabile della sezione di Marineo, Piera Oliveri, che con il loro lavoro, il loro impegno verso i sofferenti della nostra comunità, la loro disponibilità verso tutti, supportati dalla preghiera che li accompagna ogni giorno, hanno organizzato il tutto in maniera davvero encomiabile e ci hanno dato l'opportunità di vivere un'esperienza davvero indimenticabile che sicuramente lascerà un segno indelebile nella nostra vita e penso anche nella loro, al Vicario Episcopale mons. Antonio Todaro, ai sacerdoti Giuseppe Tavolacci e Giovanni Basile che hanno curato la parte spirituale del pellegrinaggio dedicando tutto il loro tempo alle necessità dei sofferenti e dei pellegrini, ma il grazie più grande va alla Nostra Signora di Lourdes che in ogni momento è la ad ascoltare, cosi come ha fatto con Bernadette 150 anni fa, migliaia e migliaia di pellegrini che a lei si rivolgono con fiducia.