I libri della Biblioteca di Marineo: la mia raccolta di Patricia Cornwell


di Angela Costa
MARINEO. «Ho imparato a leggere all’età di cinque anni […] È la cosa più importante che mi sia mai capitata».
Qualche giorno fa ho letto in un’intervista a Mario Vargas Losa, premio Nobel 2010. Queste bellissime parole che descrivono meravigliosamente quella magia che è la lettura mi hanno riportato indietro nel tempo a quando, piccolissima, ho scoperto quanto fosse bello leggere e ai tanti ricordi legati ad un libro. I primi ricordi di una bambina che cercava l’avventura sono legati indissolubilmente alla biblioteca privata dei nonni paterni, dove, come spinti quasi da una tara familiare, i miei zii avevano raccolto libri e libri, accatastando gli uni sugli altri secondo l’estro e l’interesse del momento. Ricordo l’emozione di entrare in quella stanza fantastica la domenica (giorno dedicato alla visita ai nonni palermitani) e scegliere il libro da portare a casa per la settimana.
Le avventure di Nemo, le Piccole Donne, I pattini d’argento… e i tanti pianti fatti di nascosto per le disavventure di Anna Frank. Anni dopo, scoprire di nascosto i primi romanzi che ti fanno battere il cuore. Liala diventa per un po’ l’ autrice preferita. Perché accontentarsi di amori impossibili e promessi sposi quando c’è tutto un mondo d’amore sconfinato ed appassionato?
Il tempo passa e i gusti cambiano, per fortuna. E finiscono i libri della tua biblioteca personale. Scopri a quel punto, nel momento in cui ragazzina quelle poche lire che hai non ti permettono di sostenere le spese del “vizio”, la Biblioteca Comunale. Comincia allora ad essere meta fissa delle tue passeggiate. E scopri persone che ti ascoltano e ti capiscono. E continua la magia.
Oggi la Biblioteca rimane uno dei miei posti preferiti, anche se una situazione economica più florida mi permette di comprare e tenere con me i libri più belli.
Anni fa molti dei miei romanzi ho preferito donarli alla nostra Biblioteca Comunale per permettere ad altri di leggerli e non lasciarli ad impolverarsi negli scaffali del mio “studio”.
Tra i tantissimi libri donati alla biblioteca comunale anche tutta la mia raccolta di Patricia Cornwell, di cui sono una affascinata lettrice.
Ho letto tutti i libri, e mi hanno colpito per la chiarezza espositiva che ti porta a comprendere i casi più intricati visti dal difficile osservatorio di una anatomo-patologa. Non solo; è stato interessante seguire delle storie ben proposte con continui colpi di scena. Ho letto tutti i libri della saga di Kay Scarpetta, trovandoli a volte buoni e a volte meno, eccezion fatta per “Morte naturale” che considero un piccolo gioiellino... Ho apprezzato la svolta nella continuity dei suoi personaggi che la Cornwell ha voluto dare con “L’ultimo distretto”, e anche la pausa che si è presa prima di sfornare un'altro capitolo della saga di Kay...
Un'infanzia difficile e una degenza in un ospedale psichiatrico, una lunga carriera giornalistica e l’ aver fatto l'analista informatico presso l'ufficio di Medicina Legale della Virginia, ha portato a Patricia Cornwell il successo come scrittrice di romanzi, centrando le proprie storie poliziesche sulla figura di un medico legale donna, Kay Scarpetta, che affronta e risolve casi di omicidio, alcune volte con l'aiuto della nipote Lucy e del poliziotto Pete Marino.
Anche l'omosessualità di Lucy trova riscontro nella realtà: Patricia Cornwell alla fine degli anni Novanta è stata chiamata a testimoniare in un processo che vedeva imputato un agente dell'FBI accusato di aver tentato di uccidere la moglie, anch'essa agente dell'FBI. L'uomo aveva scoperto che la moglie aveva avuto una relazione con la scrittrice, della quale era consulente. In aula Patricia Cornwell ha ammesso la relazione.
Inoltre l’ultima avventura di Kay Scarpetta, la quindicesima, intitolata “Il Libro dei Morti”, pubblicata nel 2007 è dedicata alla «Dr.ssa Staci Gruber, professoressa associata in Psichiatria alla Harvard Medical School e direttrice associata del Laboratorio delle Neuroimmagini Cognitive all’Ospedale McLean». La competenza professionale della dottoressa Gruber è evidente nei dettagli scientifici del libro, ma il rapporto fra le due donne è assai più che professionale. Nel febbraio 2005 le due si sono unite in matrimonio.
Figura quindi complessa ed interessante anche quella dell’autrice che fa dei suoi libri dei capolavori (per me) nel mondo del triller.
Ho appena iniziato a leggere “Autopsia virtuale” dove la nostra Key Scarpetta si cimenta con nuovi metodi di indagine post-mortem e le prime pagine sembrano confermare, ancora una volta, la grande capacità della Cornwell di far stare i suoi personaggi e le sue storie a passo con i tempi.
Tutta la bibliografia è presente nella nostra biblioteca comunale.
Appena finito questo libro ho già pronto un nuovo successo di Giorgio Faletti. Ma di lui e dei suoi libri parlerò in seguito.