I libri della Biblioteca di Marineo: i thriller di Giorgio Faletti


di Angela Costa
MARINEO. Avevo ricordo di lui dai tempi di Drive in e della canzone M*** signor tenente. Mai mi sarei aspettata che pubblicasse un libro. E che libro! Un piccolo capolavoro della letteratura contemporanea.
Insomma. Giornata afosa e tenuta da spiaggia, mi fermo da “Pasquale” per le sigarette da portare al mare. Intanto che aspetto il mio turno, rovisto sugli scaffali per vedere le novità. Gli occhi si posano sulla foto di un autore in copertina e riconosco il comico piemontese. Mi lascio conquistare dall’idea di comprare un libro “leggero” da portare con me in spiaggia. Sin dalle prime pagine mi accorgo, però, che di “leggero” questo libro non ha nulla. Mi si prostra una avvincente e non eccessivamente arzigogolata trama, ricca si suspense che mi mette in una condizione di accelerato metabolismo letterario, catabolizzatore di pagine ed emozioni. Immergendomi, totalmente, nella lettura nel manoscritto, vengo presa dalla narrazione magistrale, scorrevole e non eccessivamente ricca di punti morti. Magistrale l’uso del “flashback”(ne si ha prova tangibile verso la conclusione del romanzo). Magistrale la scelta dell’assassino, non scontata ma nemmeno eccessivamente astrusa ed irraggiungibile da parte di qualunque lettore.
Infine, ultimo tema che mi avvince è l’amore. Certo, parlare di amore in un thriller può sembrare ossimorico e privo di razionalità fondante, proprio per questo il concetto di affetto nell’opera viene presentato in modo del tutto non convenzionale: si uccide non per il piacere perverso ed insensato che viene dall’atto in sé, ma per strappare dalla sofferenza, dall’umiliazione, dalle perverse litanie che sono le giornate, tutte intrinseche di metodicità e tutte tristemente avvizzite. E allora perché uccidi? «Per ridare un nuovo volto alla vita di chi si ama.»
Inutile nascondere che è stato un libro che ho “divorato” in un paio di giorni e che mi ha spinto a ad acquistarne altri. Ho letto tutta la bibliografia di Faletti, anche se ritengo un piccolo, grande capolavoro “appunti di un venditore di donne”. Questo libro è carico di attesa e intrigo. Una lettura degli intrecci tra politica e società non diversa da oggi e questo fa pensare e desiderare che il bello, buono e utile che c’è, con il tempo possa emergere e imporsi.
Non so se la bibliografia completa dell’autore si trovi nella nostra Biblioteca Comunale. Sicuramente Io uccido e Fuori da un’evidente destino si possono prendere in prestito. Per quelli che resteranno ammaliati da Faletti, sicuramente, ci sarà la possibilità di acquistarne altri.
Alla prossima.