
di Angela Costa
MARINEO. Avevo ricordo di lui dai tempi di Drive in e della canzone M*** signor tenente. Mai mi sarei aspettata che pubblicasse un libro. E che libro! Un piccolo capolavoro della letteratura contemporanea.

Infine, ultimo tema che mi avvince è l’amore. Certo, parlare di amore in un thriller può sembrare ossimorico e privo di razionalità fondante, proprio per questo il concetto di affetto nell’opera viene presentato in modo del tutto non convenzionale: si uccide non per il piacere perverso ed insensato che viene dall’atto in sé, ma per strappare dalla sofferenza, dall’umiliazione, dalle perverse litanie che sono le giornate, tutte intrinseche di metodicità e tutte tristemente avvizzite. E allora perché uccidi? «Per ridare un nuovo volto alla vita di chi si ama.»
Inutile nascondere che è stato un libro che ho “divorato” in un paio di giorni e che mi ha spinto a ad acquistarne altri. Ho letto tutta la bibliografia di Faletti, anche se ritengo un piccolo, grande capolavoro “appunti di un venditore di donne”. Questo libro è carico di attesa e intrigo. Una lettura degli intrecci tra politica e società non diversa da oggi e questo fa pensare e desiderare che il bello, buono e utile che c’è, con il tempo possa emergere e imporsi.
Non so se la bibliografia completa dell’autore si trovi nella nostra Biblioteca Comunale. Sicuramente Io uccido e Fuori da un’evidente destino si possono prendere in prestito. Per quelli che resteranno ammaliati da Faletti, sicuramente, ci sarà la possibilità di acquistarne altri.
Alla prossima.