Stati Uniti, lo slogan “Change” ha dato speranza all’elettorato italiano


di Ciro Guastella (U.S.A.)
Visitare il mio amico Domenic coincide con il gustare la tazza di buon caffe’ percolato dalla napoletana di sua zia Filomena. Donna Filomena questa volta manifestava la sua indecisione: se votare per Obama o per McCain, o forse meglio, nessuno dei due, affermando infatti che da buona Italo-Americana l’ultima volta che si sentiva veramente sicura era quando aveva votato per il Presidente Italiano. Le feci osservare che l’America non ha mai avuto un Presidente Italiano. Lei mi rispose che “si l’abbiamo avuto, e’ stato il Presidente Oregano!”
Ronald Reagan ex attore e sindacalista da Democratico si converti’ Repubblicano, fu Governatore della California e ad una eta’ avanzata fu eletto Presidente per due termini consecutivi. Gli incontri con Gorbaciov, l’abbattimento del muro di Berlino e la caduta della Russia contribuirono a creare il mito “reaganomics” che negli anni ‘80 fu parte della riduzione del governo nella vita del cittadino ed una tassazione piu’ bassa per tutti.

Gli Italiani in America provenienti dal Sud, storicamente rappresentano una classe che in passato ha subito abusi ed in gran parte si identificano con i Democratici, ritenendo i Repubblicani politici che aumentano le tasse. Inoltre i sindacati che rappresentano la classe lavorativa per tradizione hanno sostenuto sempre i Democratici, i quali tendono a garantire benefici per i loro membri.
Italiani come Nancy Pelosi a capo del Congresso Statunitense, Geraldine Ferraro ex membro del Congresso ed ex candidata a Vice Presidente con Walter Mondale, Mario Cuomo ex Governatore dello Stato di New York sono alcuni dei nomi illustri che fanno parte del Partito Democratico.
Non ci sorprende quindi notare una delle statistiche condotte dal quotidiano Italiano “America Oggi” che rivela il 71% dei suoi lettori preferisce Barack Obama. Il 23% e’ per John McCain.
Ma non tutti gli italiani vanno alle urne. Ci sono quelli che sono in possesso del “cartoncino verde” che garantisce la loro residenza permanente e legale negli States, e che non hanno mai ottenuto (o voluto) la cittadinanza Americana e percio’ non hanno diritto al voto. C’è poi una fascia di residenti, non molto alta, che, mentre usufruisce di tutti i diritti e privilegi che questa Nazione provvede loro, preferisce di mantenere soltanto la cittadinanza italiana perchè secondo quanto affermano: “l’America ha la pena di morte e dato che io non ne condivido l’idea, rifiuto la doppia cittadinanza.”
Intanto John McCain, Senatore Repubblicano dell’Arizona, ex eroe di guerra, ha la fama di Indipendente essendosi associato nella promozione di leggi per cause comuni con i Democratici come Kennedy, Feingold ed altri rappresentanti del partito opposto al suo. Un suo recente tentativo è stato quello di varare una legge che avrebbe dato amnestia ai milioni di immigranti illegali provenienti dal Messico e Sud America. La sua proposta non solo non ebbe opportunità di essere votata, ma venne sottratta a furor di popolo perchè ritenuta poco propizia. Un’altro lato negativo èl’ombra di Bush, il Presidente uscente che secondo le statistiche gode di una popolarità pari a circa il 30%, sebbene McCain ha cercato di distanziarsi dalle decisioni prese dal Presidente, ma rimane fedele al partito ed ai suoi principi fondamentali. La sua campagna elettorale, "modestamente" finanziata, è stata condotta con rettitudine e grazia affiancato dalla giovane Sarah Palin Governatore dell’Alaska e candidata alla Vice Presidenza.
Barack Obama, Senatore Democratico dell’Illinois, è stato appoggiato totalmente dai media e di un elettorato soprattutto giovane e afroamericano, durante questa campagna hanno registrato circa 700 mila nuovi votanti. Ha goduto di illimitati finanziamenti provenienti da diverse fonti, notevole quella del mondo Hollywoodiano. Non gli è mai mancato il vento in poppa, il suo dinamismo e fascino gli hanno guadagnato la simpatia della gente e lo slogan “Change” ha dato speranza all’eletttorato. Il suo Vice Presidente è il veterano Senatore Joe Biden del Delaware, che da anni ha navigato i corridoi politici di Washington. Alcune note negative su Obama riguardano certe relazioni che destano sospetti. Il Reverendo Wright, il terrorista Ayres, l’anti-Israeliano Khalidi, e l’associazione Acorn. Troppe. Ma e’ stato catapultato nella Presidenza da una stampa, che gli perdona tutto, e dal popolo, che in effetti non ha votato per lui ma contro Bush e l’attuale disastro economico Americano.