Intervista esclusiva, l'ispettore Marineo come non l'avete mai visto


Dal nostro inviato speciale
MARINEO. Dura la vita degli ispettori di polizia di questi tempi… per fortuna Marineo ha una faccia di bronzo associata a una presenza di spirito e a un intuito fuori dal comune, che lo aiutano a incassare i colpi ricevuti e a infliggerne di micidiali agli autori dei crimini e non solo. Abbiamo trovato il modo di intervistarlo... in esclusiva.
Ispettore Marineo, che privilegio essere qui a bere questa gradevole tisana a casa sua. Credevo che non avrebbe trovato il tempo di incontrarmi.
E infatti sarebbe stato così se il mio superiore, il commissario Guccione, non me lo avesse imposto. Lui tiene in modo particolare ai rapporti con la stampa e la televisione. Ma mi dica, è stato facile raggiungere Castropietro e la mia abitazione seguendo le istruzioni che le ho fatto avere?
Facilissimo. Castropietro, venendo da Palermo, è visibile da almeno dieci chilometri di distanza, tanto è vistosa la rupe che lo sovrasta. Per trovare lei mi è bastato chiedere alla prima persona che ho incontrato in piazza.

Ma non le avevo detto di passare in commissariato e farsi accompagnare dal mio sottoposto, Gaetano Guzzo?
Ed è stata la prima cosa che ho fatto, solamente che stamattina l’agente Guzzo non si è presentato al lavoro: ha avuto un attacco di gastrite.
Quella non è gastrite: è crastite.
E che cosa è?
Una malattia che presuppone la formazione di un bel paio di corna esattamente sulla fronte. Non si preoccupi, non è grave, basterà che qualcuno gliele rompa prima che comincino a diventare visibili. Poi, più tardi, ci penserò io.
In compenso però sono stato accolto da una donna bellissima: la dottoressa Stella Chiaramonte. A mio avviso, se posso permettermi, una delle donne più belle e simpatiche che abbia mai visto.
E no. Direi di no.
Ma come? Lei non trova che Stella sia affascinante e spiritosa come a me è sembrata?
Certo che sì. Ma lei prima mi ha chiesto se poteva permettersi, e io le dico di no, non se lo può permettere.
Cambiamo discorso allora. Cosa può dirmi riguardo alla sua professione? In questi ultimi tempi sembra che i poliziotti siciliani siano trendy e molto cool, quasi un must. Avete deciso di diventare famosi a tutti i costi? Vero è che qualcuno c'è già riuscito…
Ma sta parlando con me?
Certo. D'altronde siamo solo noi due.
E allora le consiglio di parlare la mia lingua, altrimenti non c’intendiamo.
Passiamo ad altro allora, nella sua lingua… Le va di raccontarmi qualcosa degli ultimi casi che ha brillantemente risolto? Ho già letto in cronaca qualcosa in merito ma vorrei sapere di più, direttamente dalle sue labbra.
Guardi, uno riguardava l’omicidio di un consulenze aziendale che lavorava per un latifondista. Venire a capo dell’identità dell’assassino non è stata cosa facile ma con un po’ di intuito e l’aiuto del mio fraterno amico dottore Santacroce sono riuscito a individuare il colpevole. Il secondo riguardava il furto di un diamante appartenente al sultano Rhomen Al Fasud. Quello che l'anno scorso ha messo in subbuglio tutta Palermo e provincia. Un furto apparentemente impossibile ma, anche questa volta, un caso brillantemente risolto.
Non può dirmi niente di più?
Le rovinerei il piacere di leggere i resoconti dettagliati di questi due casi di imminente pubblicazione.
Cosa può dirmi invece del caso di omicidio a cui sta lavorando in questo momento? Voci indiscrete suggeriscono che il principale sospettato sembrerebbe essere proprio il suo amico Santacroce. Ma è vero che è latitante? Ma così non peggiora la sua situazione?
Come ho già detto, mentre tutti cercano Santacroce per arrestarlo io lo sto cercando per scagionarlo. Adesso beva il suo infuso prima che si freddi.
Con che cosa lo ha preparato?
Con fiori di fichi d’India. Fanno bene ai reni e alle vie urinarie.
Lo sa che è veramente buono? Si direbbe preparato da mani espertissime.
E lo è. Io sono cintura nera di Karkadè.