E' tornato alla Casa del Padre don Cosimo Randazzo, un concittadino che fa onore a Marineo


di Piazza Marineo *
E' tornato alla Casa del Padre il nostro concittadino padre Cosimo. Ha dedicato la sua lunga vita al servizio dei poveri. Per la sua lunga e fervida attività come educatore e missionario in Colombia il Governo colombiano lo insignì della massima onorificenza del Paese.
Fra Cosimo Randazzo, religioso dei frati minori cappuccini è nato a Marineo, provincia di Palermo, il 4 ottobre 1919. Ha fatto i sui studi primari nello stesso paese natìo e quelli superiori, classici, filosofici, teologici in seno alla propria famiglia cappuccina. E' stato consacrato sacerdote il 16 luglio 1944, infuriando ancora la seconda guerra mondiale. Dopo un breve periodo di formazione pedagogica nell'Università del Sacro Cuore di Milano è incaricato del seminario minore della stessa famiglia cappuccina a Caltanissetta. Il 24 dicembre del 1950 salpa da Napoli, con la motonave Brasil, in compagnia di altri sette confratelli cappuccini per la Colombia dove sbarca, nel porto di Cartagena il 13 gennaio 1951. In novembre dello stesso anno è direttore del seminario minore della famiglia cappuccina di Colombia in Pasto, capitale del dipartimento di Nariño. Il 4 ottobre 1960 è eletto superiore della Custodia Provinciale che comprendeva allora tutto l'oriente colombiano e rieletto per un secondo periodo. Durante questo secondo periodo assume la direzione generale dell'Istituto Maria Goretti, un grosso centro educativo con oltre duemila alunne, (fondato da un confratello il P. Guglielmo Bellina), che diventa, di fatto, la sua palestra di amministrazione accademica. Concluso il suo mandato nel 1966, inizia un fecondo periodo di attività apostoliche con sede nel nuovo Seminario serafico in Manizales. Promotore della campagna vocazionale che svolge in una vasta zona della geografia colombiana: le province di Caldas, Valle, Antiochia, Cauca, Huila, in dialogo con decine di migliaia di alunni delle scuole superiori. Nei momenti di sosta presta servizio agli ammalati tubercolosi, dove era stato cappellano, in Manizales. Nel gennaio 1970 ha l'incarico della fondazione della casa di Bello, una cittadina di oltre 300.000 abitanti, contigua a Medellin, capitale industriale della Colombia. Per poco più di un anno è professore nel Liceo Antiochegno dell'Università di Antiochia e cappellano e professore nel collegio Domenico Savio della Polizia Nazionale. Trova tempo per svolgere anche attività pastorale nella parrocchia. Costruisce un modesto complesso parrocchiale dove ha inizio una scuola materna che sarà più tardi il collegio parrocchiale Buonaventura.
A poco più di un anno, nel maggio del 1971 porta la sua opera all'estremo sud del paese, a Tùquerres, un grosso centro rurale, a 3.100 metri sul livello del mare, dove la comunità cappuccina ha un bel convento e va sorgendo un centro accademico che attraversa serie difficoltà organizzative. Ivi risiede sei anni, ridà vita al collegio, riesce in tempi record a concludere un contratto con il Ministero della Pubblica Istruzione, che garantisce l'avvenire del centro accademico. Appena il tempo di consegnare e diplomare i primi alunni. Nel gennaio del 1977 è di nuovo a Bello dove svolge una vasta attività nel campo pastorale e nel campo educativo. Riorganizza il Collegio parrocchiale San Buonaventura che agonizza, amplia la sua modestissima pianta fisica e ottiene l'approvazione ufficiale. Promuove decisamente la formazione della famiglia parrocchiale in pieno sviluppo di crescita. Nel frattempo inizia la costruzione della chiesetta della zona più popolata (El Porvenir) di fedeli di modeste risorse economiche, ne promuove la formazione pastorale e a fine anno la consegna all'Arcivescovo Cardinale Mons. Alfonso Lopez Trujillo con il nome di parrocchia San Giovanni di Avila.
Nella zona orientale, (La Cabañita) si va configurando una nuova famiglia parrocchiale che da tempo cura. Completa la chiesetta già iniziata dal parroco precedente e consegna anche questa nuova famiglia parrocchiale, col nome di Parrocchia Santa Chiara, insieme al collegio parrocchiale, alla Curia Arcivescovile. Nel frattempo con l'entusiasta collaborazione della comunità parrocchiale della zona nord orientale della parrocchia e l'appoggio munifico dell'architetto Carlos Echeverri Vallés, inizia e termina nell'arco di un anno il collegio San Francesco d'Assisi, che può accogliere 500 alunni, e ne ottiene l'approvazione ufficiale.
E va sorgendo il terzo tempio, molto curato nei dettagli e una modesta, ma comoda casa parrocchiale e ne fa consegna sempre alla Curia Arcivescovile col nome di Parrocchia San Leopoldo Mandic. E' di questo periodo la più bella esperienza di servizio sociale alle famiglie italiane senza figli, che lo pregano di mediare lei loro richieste di adottare bambini colombiani. Cosa che fece sempre con entusiasmo per dare un focolare ai piccoli orfani, e la gioia di un figlio a focolari spenti.
Nel 1980 viene adottata la prima bambina, Claudia La Paglia, che apre una lunga serie di adozioni che supera il centinaio. Vicende tanto diverse nei mille incontri con i vari centri regionali. Bambini e bambine che in qualche caso non hanno trovato l'accoglienza dovuta in seno alle famiglie adottanti, autorizzate superficialmente dai competenti organismi, e bambini e bambine più grandi scelti e assegnati con scarsi criteri di giudizio circa la loro maturità dal personale responsabile.
Ma la grande maggioranza dei bambini sono molto svegli e intelligenti, adolescenti, fanciulle, signorine e studenti e studentesse, qualcuna già madre, tutti felici, inseriti pienamente nella comunità della quale fanno parte.L'esperienza diretta maturata da Padre Cosimo dai frequenti contatti personali o dagli incontri annuali in occasione delle festività con le famiglie che hanno adottato in Colombia ha fatto si che il suo giudizio nel complesso è risultato positivo ma appunto l'esperienza l'ha indotto ad essere più cauto nell'incoraggiare le adozioni.
In Bello ebbe appena il tempo di consegnare il diplomino al primo gruppo dei suoi alunni, mentre già pensava di realizzare il progetto di un quarto tempio, praticamente finanziato che gli venne chiesto di trasferirsi a Cali, una bella città nel cuore della Colombia. Là trovò un collegio, che per altro aveva una lunga e benefica vita, in gravi difficoltà amministrative ed economiche. In tempi strettissimi riesce a riorganizzarlo, a duplicare le iscrizioni col nuovo anno accademico e viene incaricato anche della parrocchia di circa 40.000 anime. Ma la sua nuova esperienza educativa e parrocchiale dura poco più di un anno. Nel gennaio del 1984 ritorna a Tùguerres dove il suo amato centro accademico è minacciato di estinzione.
La sua attività è stroncata da un furioso infarto che lo coglie mentre predica, dal quale miracolosamente si rimette. Dopo un periodo di riposo in Italia e alterne vicende, rientra in Colombia e viene eletto superiore e parroco nella casa di Buga una amena cittadina di circa 60.000 anime. Là spende le sue energie soprattutto per l'assistenza ai poveri di una regione estremamente emarginata, a pochi Km dalla cittadina, dove vivono in condizioni disumane un centinaio di famiglie. Rientra definitivamente in Italia, a Partinico (PA), nel settembre 1989 e svolge l'incarico di superiore della Casa e Rettore della Chiesa Madonna di Fatima. Dopo lunga malattia, torna alla Casa del Padre il 30 ottobre 2009.

* Testo tratto dal sito web dell’Associazione Amici di Colombia: http://web.tiscali.it/amicidicolombia