Pastelli, pensieri e luoghi: Pietro Taormina alla rassegna RistorArte


di Nuccio Benanti
Approda alla rassegna RistorArte Pietro Taormina (nato a Palermo l’8 marzo 1993), studente del Liceo Artistico “E. Catalano” di Palermo, con una mostra composta da 20 studi grafici su cartoncino.
Trattandosi di esercitazioni, l’autore utilizza materiali diversi come carta colorata, carboncini, crete, ma soprattutto tecniche diverse, come per esempio il disegno in negativo. Sono creazioni in cui è evidente l’urgenza del giovane artista di pervenire ad opere mature, espressione di un’arte che unisca in sé pensiero e tecnica, natura e cultura, quest’ultima intesa come ordine armonico del cosmo. Frutto di una tensione interiore, che raccoglie l’esistenza e la trascendenza, i disegni del pittore in erba marinese (alcuni dei quali esposti anche in occasione del Boschetto Fest) vivono il senso dell’attualità per rapportarsi a ciò che è atemporale nell’uomo e alla sua identità, cercata e scoperta soprattutto nel perimetro e nelle immagini del campanile. I monumenti, naturali o storici, il castello dei Beccadelli di Bologna, la Chiesa Madre o la mitica Rocca, detta anche Tomba di Polifemo, che Pietro ricostruisce con i suoi pastelli, sono apparentemente immobili e laconici, ma in realtà si offrono come scena di intimità lussureggianti e invisibili, di emozioni sottili, di pulsioni ora rilassanti ora drammatiche. La presenza umana è assente, la luce è quasi inerme e nello spazio vuoto danzano lievi le polveri grigie argentate, microparticelle di torba che sibilano nel silenzio. Lo stesso silenzio pervaso dai profumi autunnali della natura morta (ma non sorpassata) circondata di ombre vive sul tavolo. Pietro è ancora giovane, ed ha bisogno di riferimenti per orientarsi nello spazio del paese e del foglio e, in tal senso, l’orientamento acquista per lui una funzione di sicurezza e garanzia di successo. Il paesaggio paesano, con questo viscerale senso dell’appartenenza locale, rappresenta il suo universo centralizzante e totalizzante. Se perdere il punto determina il disorientamento, avere il punto di riferimento significa invece essere padroni di se stessi per poter costruire sensi positivi, in opposizione a direzioni rischiose e negative, nella vita come nell’arte. Quelle di Pietro Taormina sono, in sostanza, opere che traducono il suo bisogno di sicurezza, di ordine e di silenzio in un tempo corroso di fretta e inquietudine. Brochure
La mostra si può visitare tutti i giorni, escluso il martedì, fino al 30 novembre 2009. Info: Ristorante Museo La Roccabianca – strada s.s. 118 Marineo-Bolognetta – Tel. 091 8725610.