Lui era un cane Bastardo. E noi che razza di uomini siamo?


di Francesca Trentacoste
MARINEO. E’ proprio vero che noi siciliani siamo uomini d’onore? Uomini di “panza”? L’omertà ce l’abbiamo davvero cifrata nel DNA? Sembra di si, visto che tendiamo a restarcene zitti e muti di fronte a tutto, di fronte ad ogni crimine, ad ogni ignominiosa ingiustizia.
Guai a parlarne. Guai a mostrarsi arrabbiati, giustamente INCAZZATI se certa gente (non tutta per fortuna), si comporta da vera BESTIA, se si permette con spregiudicatezza, di perpetrare anno dopo anno, omicidi sotto gli occhi di tutti e senza che nessuno fiati. Siamo tutti colpevoli se nessuno si indigna, se nessuno alza la voce, se nessuno dice BASTA! Se di fronte ad una povera bestia ASSASSINATA stiamo lì a chiederci perché il suo corpo è stato posto a bella vista, di domenica, sul sagrato della Chiesa.. piuttosto che chiederci chi diavolo ha potuto commettere impunemente un tale crimine! Abbiamo volutamente provato a scuotere le coscienze con un gesto forte, eclatante, che faccia parlare e, ci auguriamo, faccia riflettere. Che la “gente perbene” si infuri! E non perché un cane morto è stato posto di fronte alla Chiesa, ma perché quel cane è stato VOLONTARIAMENTE ASSASSINATO senza alcun reale motivo. Solo per sana, pura, ingiustificabile cattiveria. Che la “gente perbene” storca pure il naso di fronte al viso ancora contratto nella morsa della dolorosa agonia di quell’essere innocente, ma soprattutto lo storca di fronte a chi ha avuto l’ardire di servire la “polpetta”!!! Di fronte a chi si rende complice di simili misfatti anche solo non condannandoli, e che anzi li giudica “dovuti” per “tenere pulito il paese”.
Pulito. La pulizia e la sporcizia appartengono più all’anima che alle cose…

E’ l’ennesimo cane che VEDO morire avvelenato. Agonia lenta e dolorosa. Convulsioni e spasmi. Avete idea di cosa significhi? Come ha detto l’amico che era con me: “Conosco la sofferenza negli uomini, ma quella di un animale non è meno straziante, non ha meno dignità solo perché non può parlare!”
Vorrei poter guardare negli occhi chi ha assassinato quella povera bestia indifesa. Guardarlo negli occhi per capire se conosce la sofferenza, se conosce la pietà, se conosce la carità cristiana. Vorrei poterlo guardare negli occhi per capire quale sentimento prova adesso, adesso che s’è tolto il pensiero di quel cane ingombrante, buono e fiducioso, che giocava con alcuni bambini, che si prendeva le sassate da parte di altri senza mai dire nulla, senza mai ribellarsi; quel cane che oggi pomeriggio ci guardava incapace di comprendere quel che gli accadeva, incapace di reggersi in piedi, di opporre resistenza agli spasmi che lo dilaniavano.
Non siamo riusciti a salvarlo, ma vorremmo che non fosse inutile la sua morte. Che “commuova”, che tocchi le nostre anime la sua storia, che non passi nell’indifferenza il suo assassinio.
Jacky per alcuni, Marrone per altri, Totuccio per altri ancora.. lui era un Cane Bastardo.. e noi, a quale razza di uomini apparteniamo?
Spero vivamente che le forze dell’ordine facciano luce su questa morte e sulle altre passate sotto silenzio. Spero che tutta la comunità vigili affinchè la storia di Jacky sia l’ultima della serie “Assassinii a Marineo”. Che l’Amministrazione ponga in essere tutte le azioni possibili affinchè venga tutelata e rispettata la vita di questi animali, la cui unica colpa sembra essere l’eccessiva fiducia nell’uomo.