
di Ciro Realmonte
Giornata di ascolto gioioso. “Erano assidui nell’ascolto, nella preghiera e nella frazione del pane...” (Atti 2, 42). Quanto ci dice il versetto degli atti è stato realizzato nell’incontro regionale, la partecipazione numerosa ed attenta, silenziosa e orante ha caratterizzato fortemente l’incontro vissuto il 18 aprile scorso a Capaci.

La volontà, il cuore, la gestualità esprimevano con dolcezza e sensibilità l’esperienza vivificante e creatrice della preghiera personale e comunitaria, sotto l’azione dello Spirito Santo. La numerosa partecipazione, non ha distratto il clima di preghiera; anzi lo ha rafforzato, rinsaldato, ne ha favorito “l’osmosi” comunionale.
Fare comunione, farsi strumento di comunione sono questi le basi su cui costruire il proprio cammino spirituale. Dio ci chiama, ci salva come “popolo”, anche se la risposta e il coinvolgimento è personale e individuale. L’affermazione solenne di Gesù “dove due tre sono riuniti nel mio nome Io sono in mezzo a loro”, ci incoraggia a fare comunità nel suo nome.
L’esperienza del “Cenacolo”, gioia di sentire la presenza del Signore Risorto che entra a “porte chiuse” nella grande sala del convegno (incontro favorito anche dalla volontà di aprire il nostro cuore a Lui, il Risorto), è quello che tutti abbiamo vissuto con intensità.
La ricchezza di questa esperienza non può ridursi soltanto nella consapevolezza di avere con
gioia incontrato il Signore; ma deve portarci ancora più avanti cioè ad impegnarci a fare Comunità per vivere con più intensità la sua presenza.
E’ questo l’obiettivo che il Movimento della Madonna Pellegrina di Schoenstatt di Marineo vuole raggiungere, a partire dalla struttura di coordinamento, cioè del gruppo dei coordinatori dei missionari, per poi arrivare a coinvolgere i gruppi famiglia, dove la Madonna arriva con il suo Santuario di grazie e di pace.
E’ Lei la Madre tre volte ammirabile che ci invita a fare Chiesa, a servire la Chiesa per essere “servi” del suo Figlio, per l’avvento del suo Regno in mezzo a noi.
L’occasione della celebrazione mensile del “18” deve coinvolgerci con più intensità in questo progetto comunionale, perché attraverso la nostra presenza, il nostro contributo possiamo rivivere l’esperienza dell’incontro regionale.
Gesù è sempre lì : “alla porta del nostro cuore”, apriamoGli la porta con le chiavi di Maria!