Riceviamo e pubblichiamo le scuse di Sanicola all'assessore Rinaldi


di Onofrio Sanicola
MARINEO: Come mia abitudine quando si tratta di riportare parole altrui cerco di essere il piu preciso possibile. Per evitare errori e altro invio copia di quanto riportato all’interessato per evitare errori. Scritto il pezzo lo invio come concordato al dott. Rinaldi e inavvertitamente in contemporanea a Piazza Marineo. Ancor prima che il dott. Rinaldi leggesse il mio messaggio, l’amministratore del blog pubblica l’articolo. Se non si fosse trattato di “sfera privata” la cosa poteva anche passare perché non sono tenuto a concordare il testo se non con il direttore del giornale. Ma, seppur in buona fede, ho commesso un errore che nemmeno le scuse pubbliche potranno superare. Con quale diritto mi sono permesso di trattare cose personali di altre persone?
L’aver invaso la vita privata del dott. Rinaldi mi fa sentire un miserabile cafone. Non ho considerato le conseguenze, la morbosità delle persone, gli affetti familiari, la mortificazione, il rispetto per i propri cari. Ho calpestato i sentimenti di una famiglia. Chi mi ha dato questo diritto? Qui non è un caso di “privacy violata”, ma di sentimenti violentati. Io non ho il diritto di commentare la vita privata del dott. Rinaldi. Chi mi ha dato le chiavi di casa sua? Della sua famiglia più volte offesa. Il mio commento al suo operato politico, legittimo, non mi permette di buttare in pasto alla gente la sua famiglia. Do atto al dott. Rinaldi di grande civiltà e correttezza, che mi ha sottolineato l’errore. E questo suo comportamento nei miei confronti mi mortifica maggiormente perché ho ricevuto una lezione che ho ampiamente meritato. Questo mi insegna che nessuno ha il diritto di mortificare le persone per quello che noi presumiamo sia non confacente. Questo mi insegna che qualsiasi commento deve tener conto che gli altri hanno affetti che meritano il piu grande rispetto.