I libri della Biblioteca di Marineo: il romanzo L'eleganza del riccio


di Angela Costa
MARINEO. L’eleganza del riccio è stato il caso letterario francese del 2007. Scritto da Muriel Barbery, l’Italia lo ha conosciuto soprattutto grazie ad un passaparola tra i lettori.
E’ arrivato a casa mia a Natale, regalo di un amico a mio marito. Inutile nascondere che mio marito lo leggerà molto tempo dopo. Quando, dopo averlo letto una prima volta, decido di rivedere i punti che mi hanno più impressionato rimango subito affascinata dalle tre figure protagoniste e dal loro mondo interiore. Figure affascinanti quelle della portinaia Reneè, rintanata nella sua guardiola con l'immancabile gatto e con una "facciata" tradizionale ma un "retro" sorprendente , che fa finta di guardare programmi trash in tv e invece ascolta Mahler. Una falsa sciatta, con una cultura e una sensibilità senza eguali.
Paloma è la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. arguta dodicenne che guarda il mondo con sagacia e freddezza.
Due anime in incognito, dunque, legate dal filo di un comune sentire ma ignare l’una dell’esistenza dell’altra. A infrangere il precario equilibrio l’arrivo in rue de Grenelle di monsieur Ozu, magnate giapponese in pensione. Sarà l’acume dell’affascinante Ozu a far cadere le maschere di Renée e Paloma e a farle incontrare. Il romanzo è ricco di rimandi alla letteratura, alla filosofia e all’arte, segno della indiscutibile cultura dell’autrice e forse anche di un pò di sano narcisismo intellettuale. A mio modesto avviso è un libro difficile da raccontare. Un libro da leggere; dove ogni pagina è una scoperta. Riporto, perchè l’ho trovato delizioso, il passo da cui il romanzo trae il titolo. E’ parte di un dialogo tra Paloma e monsieur Ozu: “Madame Michel (Renée) ha l’eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.” E’ un libro che fa riflettere: In una società votata all’apparire Renée e Paloma scelgono stranamente di passare inosservate. Perché?
Vivamente consigliato. Regalatelo a Natale. E poi fatemi sapere quello che ne pensate.